top of page
Tempo per la famiglia
Un uomo che prepara un'insalata
Enogastronomia-simboli-le-belle-marche.p

Divini Sorsi e Feri Pasti

la lunga sovrapposizione tra Fermo ed Ascoli si riflette anche nella cucina: è spesso difficile distinguere la paternità di una o l’altra pietanza, se di nascita fermana o ascolana. Sta di fatto che il menu tradizionale è ricchissimo, come ricca è la carta dei vini che accompagna...

la-marca-anconitana-dante-3 corr.png

Tra i vini della provincia di Fermo troviamo una DOCG, l’Offida, condivisa con la provincia di Ascoli, e tre DOC: la Terre di Offida (anche nelle varianti passito, vin santo e spumante), il Falerio DOC e il Rosso Piceno DOC, la denominazione più vasta delle Marche.

Falerio DOC:
a base di vitigni Trebbiano toscano, Pecorino e Passerina; prodotto anche con Pecorino in purezza.
 
Marche IGT:
bianco o rosso, prodotto con i vitigni di cui è autorizzata la coltivazione nelle Marche.
 
Offida DOCG:
rosso, a base di Montepulciano.

 
Offida DOCG:
sottozona Passerina (bianco).

​
Offida DOCG:
sottozona Pecorino (bianco).

Rosso Piceno DOC:
rosso, prodotto con i vitigni Montepulciano e Sangiovese.
 
Rosso Conero DOC
Zona di produzione: il territorio dei Comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e in parte di Castelfidardo e Osimo.
 

Terre di Offida DOC:
bianco, a base di vitigno Passerina, anche nelle varianti passito, vin santo e spumante.

Cavalcata-dellAssunta-Fermo-le-belle-marche.jpg
Ancona-Ave-Ninchi-le-belle-marche.png

Ave Ninchi

Il maiale nel Fermano è il maggior riferimento gastronomico, che fornisce tra gli insaccati più famosi delle Marche: il famoso salame morbido Ciabuscolo e la Galantina di Grottazzolina.

 

Il ciabuscolo, anche per chi non lo avesse mai assaggiato, risulta a tutti una salame che risveglia gioie golose nei meandri del nostro inconscio: particolarmente versatile, spalmabile sul pane o come ingrediente di salse, antipasti e addirittura nei menu di molti pizzaioli marchigiani, è uno di quei souvenir che il viaggiatore non manca mai di portare a casa.

​

Meno nota, ma irrinunciabile, la Galantina di Grottazzolina: ricetta che faceva parte dei piatti pregiati della cucina dell’antica Roma, nei secoli ha mantenuto il suo ruolo di portata di di spicco e raffinata. È un insaccato farcito di gallina o pollo, magro di manzo, olive verdi e l’immancabile uovo sodo che spicca al centro. Da tagliare a fette sottili e abbinare con cicoria. Ma la morte sua è con le crespigne!

​

Fra i primi più noti gli onnipresenti Vincisgrassi, ma soprattutto gli inimitabili Maccheroncini di Campofilone: ormai saliti agli onori della notorietà nazionale, i tipici tagliolini sottilissimi (30 secondi il tempo di cottura”) di Campofilone sono un piatto che non può mancare quando si visitano la Marche, soprattutto quando si è nel fermano! Sarebbe un sacrilegio non assaggiarli, più e più volte...

​

Il brodetto sangiorgese è forse la zuppa di pesce che usa la maggior varietà di tipologie del pescato: ne troviamo però varianti per ogni porto della costa.

Sempre a Porto S. Giorgio un’altra specialità, il dolce simbolo sangiogese:  l’Amandovolo. Nonostante il nome suggerisca  oggi l’origine ad Amandola, in realtà deriva dal francese: creato negli anni ‘20 del ‘900 dal pasticcere sangiorgese ma di origini piemontesi Luigi Gaviorno, nell’amandovolo spicca infatti tra gli ingredienti la mandorla, oltre alla sua copertura di cioccolato fondente.

​

 

Ma non potete farvi mancare nemmenno  li Caciù co' la Fava, i calcioni con la fava: la variante più particolare dei calcioni è quella di Montegiorgio, dove questo tipico dolce salato marchigiano è un prodotto De.Co. (denominazione comunale) e fatto utilizzando la pasta sfoglia e le fave per il complesso ripieno. Tanto tipico che i montegiorgiesi vengono chiamati “cacionà”.

​

Anche nella provincia di Fermo, come in quella di Ascoli, possiamo trovare le olive ascolane, farcite e fritte, abbinate ai cremini fritti.
 

Cosa si Beve

Sorsi Di-Vini

Cosa si Mangia

Morsi Tua

bottom of page